La ricerca portata avanti dalla compagnia sin dalla fine degli anni Ottanta ha come fine il coinvolgimento e la partecipazione diretta del bambino-spettatore. Al tradizionale rapporto frontale (sia esso unidirezionale o biunivoco) tra il ‘pubblico’ e ‘la messa in scena’, Fantulin sostituisce infatti una struttura caratterizzata da tre punti di forza che interagiscono tra di loro scambiandosi le parti e alimentando lo spettacolo in un vortice catartico.
Ci si può così trovare nella paradossale situazione che i burattini assistano all’iterazione di un pubblico protagonista con il narratore-buffone, o che si crei una complicità tra taluni burattini e il pubblico, alle spese del narratore… e così via.
Nel momento ludico/spettacolare, il bambino può avere un rapporto umano con se stesso, gli altri piccoli, l’adulto e le caricature della realtà che sono i burattini.